giovedì 6 gennaio 2011

Annuncio del giorno di Pasqua nella solennità dell'Epifania del Signore


"L’Epifania è già un primo squarcio di luce che lacera il velo del tempio che separava e nascondeva il “Santo dei santi”. La lacerazione di quel velo sarà totale e definitiva nell’evento pasquale, quando l’urto dell’onda luminosa del Risorto romperà le anguste barriere di separazione tra cielo e terra, tra vita e morte, tra uomo e uomo. ‘Epifania, come il Natale è il primo bagliore di una Pasqua ormai annunciata".
(Culmine e fonte 2008/6).




Nella solennità dell’Epifania, la Chiesa mantiene un antichissimo rito, quello dell’annuncio del giorno di Pasqua e di tutte le principali festività dell’anno appena iniziato, che dalla Pasqua traggono origine.

Come mai si annuncia la data della Pasqua e per che motivo si sceglie una festa natalizia per farlo?

Se l’Epifania è il giorno in cui Cristo si è manifestato a tutti gli uomini, annunciare le principali date dell’anno liturgico, vuol dire ricordarci che in esse noi incontriamo oggi il Signore nato, morto e risorto per noi.
E proprio perché la festa dell’Epifania è festa della manifestazione della regalità del Messia, i Magi chiedono ad Erode: “Dov’è nato il re dei Giudei?”.

La liturgia vuole ricordarci che la manifestazione della regalità del Signore Gesù avviene sul legno della croce. Se l’Epifania è manifestazione a tutti i popoli della venuta del Messia, è sulla Croce che Gesù attira tutti a sé: “Quando sarò innalzato da terra attirerò tutti a me”.

Non si comprendono le altre feste e celebrazioni cristiane, se non nella luce del Mistero della Pasqua di morte e risurrezione del Signore. Le Chiese d’oriente nelle loro icone natalizie annunciano questo legame del Natale con la Pasqua quando rappresentano Gesù in una mangiatoia che ha la forma di un sepolcro e con le fasce che richiamano le bende della sepoltura, quasi ad indicare perché quel bambino è nato, che cosa lo attende e come realizzerà il suo disegno d’amore e di salvezza.

Un’altra motivazione è la seguente. L’annuncio della Pasqua è un rito antichissimo nato per portare a conoscenza dei fedeli la data della festa più importante dell’Anno Liturgico che, essendo legata al calendario lunare, varia ogni anno il suo giorno nel calendario solare in uso in occidente. Anticamente il calcolo della data della Pasqua era un complicato lavoro affidato a studiosi specializzati in materia. Inoltre le persone non potevano disporre di calendari da appendere in casa come avviene per noi, tutto era calcolato appoggiandosi alla Liturgia ed alle stagioni.

Il fatto che si sia scelta l’Epifania per questo importante annuncio pasquale, non è affatto casuale. Certo esso suona stridente alle nostre orecchie ancora abituate ai dolci canti natalizi, ma dobbiamo conoscere gli usi della Chiesa antica per afferrare il significato di tale scelta. Nei primi secoli, quando a ricevere il Battesimo erano principalmente agli adulti che si convertivano alla fede Cattolica, l’amministrazione di questo Sacramento era stabilita in tre date: l’Epifania, la Pasqua e la Pentecoste. Annunciare la data della Pasqua il giorno dell’Epifania, significava ricordare a chi era ancora pagano, la successiva opportunità per diventare figli di Dio e la necessità di iscriversi tra i Catecumeni (coloro che si stavano preparando al Battesimo).

Per noi che oggi abbiamo agende, diari e calendari in abbondanza e che veniamo battezzati nelle prime settimane di vita, l’annuncio della Pasqua assume un significato più spirituale. Siamo invitati a guardare al mistero della nascita di Gesù Salvatore con la consapevolezza che la gioia del Natale è per Dio la preparazione all’umiliazione del Calvario ed al trionfo della risurrezione.